Come il Covid sta cambiando il mondo del lavoro oggi
Secondo un sondaggio di Enterprise Technology Research (ETR) la percentuale dei lavoratori da remoto dovrebbe raddoppiare nel 2021 rispetto al 2020. Un altro recente sondaggio di Gartner CFO, ha rivelato che oltre i due terzi (74%) delle aziende intervistate prevedono di adottare il lavoro a distanza in modo permanente anche dopo la fine della crisi del Covid-19.
Le competenze digitali sono diventate e sempre più diventeranno prerequisiti necessari e con un grado di complessità crescente.
Dalla comparsa della pandemia, praticamente tutti, in misura maggiore o minore, hanno sperimentato il passaggio a un modo di lavorare completamente remoto o quanto meno ibrido.
E per quanto la flessibilità che lo smart working ha creato porti grandi benefici nella qualità della vita, passare a questa modalità di lavoro non è stata semplice e non lo è tutt’ora.
Lavorare in remoto o in modalità ibrida significa cambiare a 360° il modo di concepire il lavoro per come la maggior parte di noi l’ha vissuto fino ad oggi.
Riqualificare le persone per lavorare a distanza è una sfida complessa ed è solo appena iniziata.
Le competenze tecniche sono il grande ostacolo su cui questa sfida si trova quasi sempre ad infrangersi.
Secondo un sondaggio effettuato da ManpowerGroup in Italia il 37% delle aziende ha difficoltà nel trovare lavoratori con le giuste competenze. I motivi principali di questa difficoltà sono:
- mancanza di esperienza,
- mancanza di competenze tecniche
Il mondo del lavoro oggi si muove sempre più rapidamente verso il digitale, l’intelligenza artificiale, l’automazione industriale. E in tutto questo le aziende faticano sempre più a colmare le posizioni più tecniche.
Le competenze richieste dal mondo del lavoro oggi
Per stare al passo coi tempi, nel mondo del lavoro oggi non sono più sufficienti le competenze verticali specifiche della propria professione.
Per riuscire a lavorare efficacemente in modalità remota o ibrida ad esempio serve dimostrare di sapersi autogovernare, gestire al meglio il proprio tempo, pianificare l’operatività in modo più autonomo e proattivo.
Serve poi dimostrare di disporre di competenze trasversali o soft skills, sempre più richieste nelle aziende.
Secondo una recente indagine di Forbes, tra le competenze trasversali più richieste al lavoratore ideale nel mondo del lavoro oggi, post pandemia ci sono:
- flessibilità
- creatività e innovazione
- pensiero critico per saper distinguere informazioni necessarie e vere dal mare magnum delle fake news e informazioni non necessarie
- leadership – grande classico che non manca mai
- impegno alla formazione continua, l’unico modo per poter rimanere costantemente a passo coi tempi
A queste competenze sono poi naturalmente da aggiungere competenze tecniche più specifiche, in particolare:
- competenze tecnologiche per affiancare adeguatamente la trasformazione digitale che è accelerata enormemente a causa della pandemia, automazione e intelligenza artificiale incluse
- competenze digitali e IT: non solo per chi svolge professioni verticali in quest’ambito. Sempre più saranno richieste competenze “trasversali” in ambito web e digital marketing
- competenze di data analysis ovvero la capacità di capire e anticipare tendenze del mercato
Il mondo del lavoro del futuro è solo per nerd e tecno-lovers?
A questo punto il dubbio è più che lecito. Stando a quanto dicono ricerche e statistiche, la tecnologia è il nuovo must del futuro. Ma se nelle tue corde questa proprio è assente?
Se sei una persona che al solo vedere uno schermo di computer per più di mezz’ora viene mal di testa? Se ami la natura, l’arte, la creatività, l’espressione libera?
No. Non devi emigrare su un altro pianeta, fortunatamente.
E te lo dice una che è partita con una passione – frustrata dalla mancanza di risultati economici – per la musica e l’arte.
La cosa bella del mondo del lavoro oggi è che i confini tra le professionalità sono sempre più labili. E questo crea immensi oceani blu di opportunità prima impensabili:
- lo psicologo esperto in user experience;
- l’ingegnere che si occupa di tracciabilità della filiera della pesca e può passare gran parte del suo tempo su una barca in riva al mare;
- il creativo che con qualche competenza digitale può conquistare una delle mille professionalità del web oggi tanto richieste;
- l’amante della scrittura che può iniziare una carriera nel copywriting
- …
per non parlare di tutto l’immenso mondo del “green”, dell’economia circolare, del mondo della sostenibilità ambientale.
La lista potrebbe andare avanti a lungo e anzi ti invito ad esplorare il mondo con occhi nuovi, alla scoperta di lavori ibridi che – non appena comincerai a cercarli – non tarderai ad incontrare sempre più numerosi.
Nel nostro percorso Azione IKIGAI dedichiamo una parte settimanale dei contenuti e approfondimenti proprio su questo tema del lavoro ibrido. Perché sviluppare la capacità di guardare il mercato del lavoro oggi con occhi nuovi è un requisito fondamentale per avere risultati e puntare a realizzarti professionalmente in modo soddisfacente.